Quando, nel 2017, il CEO Brad Charron è entrato a far parte di Aloha, l'azienda si trovava in una situazione disastrosa. Il marchio di proteine vegetali contava circa 70 dipendenti, era in perdita e oberato dai suoi impegni commerciali e dalle sue linee di prodotti. Era necessario un cambiamento.
“Siamo ripartiti da zero”, spiega Brad, “abbiamo fatto fuori tutto e ricominciato da capo”.
Il primo passo è stato ristrutturare il team e ridurre il personale superfluo. L'azienda è passata da 70 dipendenti a meno di 10. Brad ha inoltre chiuso l'ufficio fisico dell'azienda, adottando completamente il lavoro da remoto (due anni prima della pandemia di COVID-19).
Nel 2022, l'azienda era di nuovo redditizia. Brad stima che Aloha raggiungerà i 100 milioni di euro di fatturato quest'anno grazie alle vendite di proteine in polvere, barrette e bevande proteiche.
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Rifocalizzarsi sul prodotto
Una delle prime cose che Brad ha fatto per risollevare l'azienda è stata ripensare i suoi prodotti principali. Ha ridotto le categorie di prodotto e migliorato quelli rimasti. Il team ha perfezionato il gusto e la consistenza, aggiungendo macronutrienti.
Inoltre Aloha ha investito in un branding e un packaging migliori. “Come qualsiasi altro prodotto, deve distinguersi sugli scaffali o risaltare sul sito web”, afferma Brad.
Ripensare il retail
“Non sono mai stato disposto a perdere denaro in nessun settore”, spiega Brad. Di conseguenza, il suo approccio pragmatico è stato quello di annullare gli accordi commerciali che non portavano più benefici all'azienda. Ad esempio, quello con CVS, azienda focalizzata più sui prodotti farmaceutici e di bellezza che sulle barrette proteiche.
Brad ha trovato nuovi partner al dettaglio come supermercati regionali e mercati di alimenti salutari, tra cui Harris Teeter e Thrive Market. “Ho iniziato a sviluppare una strategia di retail collaborando con partner commerciali che avrebbero adottato il marchio”, ha detto. E come in ogni buona partnership, ha imparato il modello di business dei suoi partner al dettaglio, in modo da capire come potessero aiutarsi a vicenda.
Tutte le informazioni acquisite dal retail sono state utilizzate nella vendita diretta al consumatore. “Potevo affrontare questa situazione da una posizione di forza, invece di cercare semplicemente di lanciare prodotti e vedere cosa funzionava”, continua Brad.

Trovare partner per mantenere una struttura snella
Anche se adesso Aloha è sulla buona strada per raggiungere un fatturato a nove zeri, l'azienda ha ancora solo 20 dipendenti. Brad ha sottolineato l’importanza di utilizzare la tecnologia e di collaborare con partner che consentano all’impresa di crescere in modo sostenibile.
Questa è una delle ragioni per cui si è rivolto a Shopify. Quando la sua azienda contava meno di 10 dipendenti, non aveva budget per un negozio online personalizzato. “Non hai le risorse per fare molto, a dire il vero, figuriamoci costruire un sito web da zero”, afferma Brad. La piattaforma di Shopify ha aiutato Aloha a rimettere in carreggiata il suo business online.
Come motivare i dipendenti trasformandoli in soci
Per Brad era importante che Aloha fosse di proprietà dei dipendenti, poiché ciò avrebbe fornito incentivi ad assumersi dei rischi intelligenti.
Il CEO spiega di aver fatto attenzione a non mettere l'azienda in una posizione di rischio: “Non ero disposto a sacrificare tutti gli sforzi e le iniziative delle persone che si impegnano per rendere questo progetto sostenibile”.
Brad non ha mai gradito l'idea che gli investitori venissero pagati prima dei dipendenti, quindi ha ritenuto che una struttura di proprietà dei dipendenti fosse più equa. In questo modo, quando l'azienda va bene, ne beneficiano tutti.
Per saperne di più su Aloha e su come Brad e il suo team hanno ristrutturato l'azienda per renderla redditizia, ascolta la sua intervista completa su Shopify Masters.





